Nell’areale di produzione le condizioni climatiche e pedologiche sono specifiche e molto favorevoli alla coltivazione del melone e all’espressione delle qualità del frutto.

Il clima, caratterizzato da inverni freddi ed estati calde e umide, con relativa uniformità delle temperature, promuove lo sviluppo della pianta e favorisce una regolare fioritura e sviluppo dei frutti.

Il territorio ha morfologia pianeggiante di origine alluvionale e fluvioglaciale, ad opera dell’azione dei fiumi Oglio, Mincio, Secchia, Panaro e Po.

Le carte pedologiche indicano l’area di produzione del Melone Mantovano caratterizzata da suoli ad elevata fertilità e caratterizzati da falda acquifera relativamente superficiale.

La zona di produzione del Melone Mantovano I.G.P., si estende in diversi Comuni tra le Province di Mantova, Cremona, Modena, Ferrara e Bologna.

In Provincia di Mantova la produzione avviene nei Comuni di Borgoforte, Carbonara di Po, Castellucchio, Cavriana, Ceresara, Commessaggio, Dosolo, Felonica, Gazoldo degli Ippoliti, Gazzuolo, Goito, Magnacavallo, Marcaria, Mariana Mantovana, Piubega, Poggio Rusco, Pomponesco, Quistello, Redondesco, Rivarolo Mantovano, Rodigo, Sabbioneta, San Benedetto Po, San Martino dall’Argine, Sermide e Viadana.

Tra i comuni limitrofi alla Provincia di Mantova vi sono Casalmaggiore, Casteldidone, Gussola, Martignana di Po, Rivarolo del Re ed Uniti, San Giovanni in Croce, Solarolo Rainerio e Spineda in Provincia di Cremona; Concordia, Mirandola e San Felice sul Panaro in Provincia di Modena; Bondeno, Cento e Sant’Agostino in Provincia di Ferrara; Crevalcore, Galliera e San Giovanni in Persiceto in Provincia di Bologna.

La coltivazione del melone in questi terreni vocati è antica, rinomata e ricca di riferimenti storici e bibliografici, a partire da documentazioni risalenti alla fine del Quattrocento, presenti nell’archivio Gonzaga, le quali riportano notizie dettagliate degli “apprezzamenti destinati ai meloni provenienti da queste terre”. Tali testimonianze attestano anche l’abilità degli agricoltori della zona nella scelta delle varietà e nell’adozione delle tecniche colturali più idonee alla produzione di frutti di buona qualità, capacità che si è mantenuta ininterrottamente sino ad oggi.

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